Prendo spunto da una trattativa con un cliente il quale mi ha chiesto recentemente la disponibilità di un oggetto importante del settore classico dell'Area Italiana; io ho a disposizione l'oggetto ma chiaramente si tratta di pezzi particolari; come valutare quindi se l'acquisto è conveniente o meno?
I fattori da considerare sono molti.
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Qualità. Certamente un oggetto importante, se anche è bello come qualità e aspetto, ha un appeal maggiore nei confronti del potenziale cliente ma ha un prezzo più alto. Rispetto al valore di catalogo ovviamente bisogna sempre valutare caso per caso, ma in linea di massima un oggetto di bella qualità necessita di più mezzi ma è sempre un ottimo investimento; uno di qualità inferiore invece può costare di meno e far pensare il compratore ad un bel risparmio ma in realtà un domani potrebbe rivelarsi un affare solo a metà, perché l’apprezzamento dell’oggetto da un potenziale acquirente sarà proporzionato al difetto e darà meno soddisfazione – a lungo andare – di quello di bella qualità.
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Rarità. La domanda che ci si deve porre quando si acquista un oggetto di un certo "peso", è anche: quanti ne sono noti e soprattutto quanti ne posso trovare sul mercato? Ovviamente se parliamo di una serie di francobolli allo stato di nuovo integro, linguellato, senza gomma o usato è un discorso, se invece parliamo di un oggetto di Storia Postale è molto più complesso definire un prezzo specifico per un oggetto rispetto ad uno che ci si avvicina, perchè entrano poi in gioco tutta una serie di altri fattori che non consentono di valutare con semplicità. Tante volte bisogna considerare anche il fatto che un oggetto particolarmente raro o introvabile non ci da molta scelta, ma ci costringe in qualche modo ad “accontentarci”; rimane però un ottimo investimento nelle condizioni in cui si trova perché la domanda dell’oggetto sarà per forza di cose sempre superiore all’offerta.
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I due punti sopra ci portano al terzo aspetto: il prezzo. Il rapporto qualità prezzo non sempre è facile da interpretare, ma bisogna sempre pensare che qualunque pezzo si acquisti oggi, un domani quel medesimo pezzo varrà di più. Per cui se ipotizziamo un acquisto di un pezzo a 100 pagando oggi il 10% del catalogo, si può immaginare che quel medesimo pezzo, dopo cinque anni, si sarà rivalutato del 20%, quindi varrà 120 ma il costo sarà rimasto 100; quindi avrò un oggetto che vale il 10% del catalogo ma che, dopo cinque anni, avrò pagato il 20% in meno e quindi l’8%. E più l'oggetto è di qualità, più la percentuale di vendita rispetto al catalogo sarà alta, per cui maggiore sarà il ricavo a parità di costo. Bisogna tenere anche presente che i francobolli aumentano di valore nel tempo in percentuale più alta rispetto all'inflazione media che oggi abbiamo in Italia e quindi sono (tra le altre cose) un ottimo investimento per il futuro.
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I paragoni: molti compratori per valutare un oggetto, fanno paragoni con oggetti similari esitati per esempio da aste pubbliche o in rete. Ma i risultati delle aste pubbliche hanno diversi motivi per essere presi con le dovute precauzioni. In primo luogo nella maggior parte dei casi, se il prezzo rimane basso o molto basso l'oggetto ha dei problemi (gomma non a posto, annulli dubbi, francobolli se su lettera problematici, tariffa da verificare ecc. ecc.); se invece non hanno problemi particolari e sono collezionabili sono appannaggio dei commercianti, che li tolgono dal mercato oggi e li rivendono domani su altri mercati al prezzo giusto. Avete mai provato a partecipare ad una asta pubblica? Io partecipo sempre e vedo cosa succede; i pezzi che mancano ai collezionisti di solito realizzano dei multipli a volte anche alti rispetto alla base d'asta. Quelli che sono interessanti ma non in quel momento per un particolare collezionista spuntano prezzi più bassi ma vengono acquistati dai commercianti che ci possono lavorare. Quindi il paragone con oggetti similari esitati in asta lascia molto il tempo che trova e trae decisamente in inganno chi non conosce bene le dinamiche delle cose.
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Da chi comperare. Argomento importante perchè oggi come oggi manca molto quella fiducia stretta che, un tempo anche non molto lontano, legava l'operatore professionale al cliente e viceversa. Con la diffusione di internet, molti hanno pensato di poter guadagnare soldi o quanto meno risparmiarne con l'abuso del "fai da te", che però è un'arma a doppio taglio in quanto non si hanno quasi mai le competenze nè la possibilità di fare una valutazione corretta dell'oggetto. Il collezionista moderno, soprattutto se neofita, non ha la memoria storica delle collezioni da cui proviene il materiale raro o dei quantitativi e la qualità media e tiratura reale delle serie eccetera. Ecco perchè l'operatore di fiducia è fondamentale; esso può essere di aiuto non solo nel procurare la merce, ma anche nel suggerire in caso di ritrovamenti se quella merce è o meno corrispondente al prezzo richiesto. Non affidarsi ad un operatore professionale di fiducia e referenziato (non scegliete a caso!!!) può lasciare il collezionista in balia di idee ed informazioni che, incomplete e mal recepite, possono facilmente trarre in inganno e generare scenari non rispondenti alla realtà delle cose. Convinzioni sbagliate che poi si instillano nel nostro inconscio portandoci a pensare che la verità che noi ci stiamo creando (ma basata su presupposti non corretti magari!) sia quella giusta, e quindi facendoci percepire una tipologia di mercato filatelico che non è aderente alla realtà.
L'articolo è ovviamente un riassunto di temi importanti e impossibili da esaurirsi in questa sede, ma può essere forse spunto per ciascun lettore di riflessione.
Buon proseguimento!