L'asta pubblica è davvero conveniente?
Questa domanda attanaglia i collezionisti da sempre; in filatelia oggi vi è una offerta smisurata di materiale nelle aste pubbliche. Si pensi soltanto al ricco e variegato palinsesto di BidInside, alla proposta di Catawiki, alle offerte della polivalente piattaforma della multinazionale eBay e così via.
Ma anche nelle aste tradizionali non manca certo la proposta. Due aste l'anno organizzate dalla ditta Bolaffi, diverse dagli altri professionisti del settore: AP, Sammarinese, Ferrario, Ghiglione, Laser, e stiamo parlando solo del territorio nazionale.
Però in tutta questa offerta spesso a buon mercato, esiste veramente la convenienza?
Analizziamo nel dettaglio le cose.
L'offerta.
Le aste pubbliche propongono il materiale che si ritrovano in casa; conferimenti di terzi, che spesso smantellano le collezioni ereditate, oppure giacenze di magazzino se si tratta di commercianti che posseggono uno stock (sempre più rari). Ma il materiale esclusivo, quello che veramente manca ai collezionisti più esigenti, non lo si trova mai a "Buon mercato". Si possono acquistare decine di pezzi similari da tutti, proprio perchè sono "comuni", ovviamente in diverse qualità. Per questa categoria di francobolli in asta la prima scelta normale spunta prezzi che variano dal 10 al 15% del valore di catalogo + diritti; la seconda / terza scelta spunta prezzi molto più bassi, che variano dal 4 al 6% del valore di catalogo + diritti, a seconda di quanti interessati ci sono all'oggetto e di quanto vasto sia il lotto da acquistare; si possono spuntare anche percentuali migliori, ma su lotti contenenti centinaia di francobolli tipologicamente affini, e quindi impossibili da collezionare e difficilissimi da smaltire se non in tempi lunghissimi che portano quindi alla sconvenienza, perchè bloccano il denaro per troppo tempo svalutandolo.
Invece il materiale "esclusivo" spunta prezzi molto più sostenuti, proprio perchè più ricercato dal collezionista. Talvolta questo materiale esclusivo sembra essere venduto a prezzi relativamente bassi, ma è di norma appannaggio dei commercianti, che fanno magazzino o lo acquistano per dei clienti specifici a cui poi lo propongono al prezzo corrente e non a quello d'occasione. Certo, raramente un collezionista può anche riuscire nell'impresa di fare il colpaccio, prendere relativamente a poco un pezzo importante o da lui considerato raro, ma è una eccezione e non la regola, e va quindi valutata per quello che è.
La Domanda.
Il collezionista esigente ed avanzato, cerca materiale particolare; per questo motivo la caccia all'oggetto diventa sempre più faticosa mano a mano che la collezione avanza di importanza e si avvicina al completamento. Ci sono francobolli che sul mercato non esistono, e che solo i grandi stock possono fornire; i colori rari di Sardegna, quelli di Napoli, i francobolli particolari, penso al 3 centesimi verde di Pontificio o al 1/2 tornese nero di Province Napoletane, e così via. Se questi pezzi mancano in una collezione e si vuole reperirli, non ha senso aspettare le aste pubbliche per cercare di prenderli a quattro soldi, perchè nessun professionista sano di mente li metterà in pista a prezzi vili. Certo, se una casa d'Aste ricevesse un pezzo da una collezione dismessa dagli eredi e lo mettesse in vendita a poco, potrebbe capitare l'affare; ma la maggior parte delle volte il collezionista per accaparrarsi quel pezzo dovrà competere con i commercianti, che cercheranno di acquistarlo fino al massimo prezzo possibile che possa convenire, e quindi per poterlo prendere il collezionista dovrà comunque fare un'offerta importante, che non sarà più un "affare" ma solo un "acquisto" al dettaglio.
La qualità
Quando si acquista nelle aste pubbliche, bisogna sempre pensare alla qualità che si trova. Normalmente ad un prezzo molto basso corrisponde una qualità molto bassa; questo non è necessariamente uno svantaggio: i francobolli di qualità bassa ma piacevoli e/o rari, sono particolarmente ambiti perchè consentono di mettere in collezione pezzi particolari e di difficile reperimento a prezzi "umani" e accessibili praticamente alle tasche di tutti. Attenzione quindi a quello che si compera; se si spende poco bisogna sapere che si sta comperando un pezzo di qualità inferiore; allo stesso modo bisogna comprendere che per acquistare la qualità superiore è necessario mettere mano al portafoglio, soprattutto per i pezzi rari. Talvolta non è detto tra l'altro che i pezzi rari si possano trovare anche "brutti", magari non ce ne sono! Sto pensando ad alcune tonalità di colore del Regno di Napoli che sono estremamente rare allo stato di nuovo, e che difettose o brutte non si trovano per diversi motivi: solitamente provengono da piccoli blocchi tagliati, e quindi sono perfetti, oppure il difettoso ha perso colore, si è ossidato, ha perso la gommatura, ha preso umidità, e quindi il colore anche se forse poteva essere "giusto" ora si è alterato e non lo è più. Nella categoria del colore, la freschezza del francobollo, soprattutto allo stato di nuovo, è essenziale; per questo i francobolli di questa categoria sono più facili da trovare "perfetti" ovvero "di prima scelta" piuttosto che difettosi! E mai li si potrà trovare ai prezzi delle aste pubbliche, a meno che non provengano da collezioni avanzatissime e affidate a terzi, che non si curano del valore dei pezzi ma solo del realizzo e delle commissioni incassate. Ma anche in quei casi, essendo il pezzo introvabile, tutti i professionisti che lo hanno in mancolista cercheranno di prendelo per i propri clienti e quindi il prezzo salirà comunque ai massimi.
La descrizione.
I pezzi venduti in aste pubbliche spesso sono carenti nella descrizione; sono "raccontati" in modo sbrigativo e superficiale, carenti di particolari e spesso anche in modo errato. Per questo a volte prezzi che sembrano "eccezionali" diventano poi, quando si vede la cruda realtà, "normali" se non addirittura "sconvenienti". Penso a descrizioni di centrature sul periodo di Regno d'Italia infedeli, esemplari presentati con "ottima centratura" mentre sono "discretamente centrati"; il valore di catalogo triplica, ma non è quello reale; penso a esemplari rigommati descritti come "gomma integra", che passano da pieno catalogo al 25% del catalogo o meno, in quanto vi sono francobolli che allo stato di senza gomma sono molto comuni mentre con gomma originale sono estremamente rari, esempio il c. 5 oliva di Modena di cui il senza gomma o rigommato vale il 5% del valore di catalogo del nuovo con gomma originale, quindi il 2,5% dell'esemplare con gomma integra.
Quindi attenzione ad acquistare basandosi solo sulle descrizioni delle case d'Asta; se si è in condizioni di valutare il materiale bisogna sempre guardarlo direttamente, se non lo si è o se il tempo e la distanza lo impediscono, bisogna affidarsi ad un professionista competente che li guardi per noi, oppure che a seguito dell'acquisto sia in grado e in condizione di emettere una perizia che confermi o meno la bontà di quanto acquisito. Questa procedura si chiama "extension peritale" ed è una pratica accettata da quasi tutte le case d'asta e un servizio che determinati professionisti del settore possono offrire ai lori clienti.
Bene, alla fine di questo breve excursus torna la domanda di inizio post. Ovvero l'Asta pubblica è davvero conveniente? Oppure per pezzi particolari è meglio affidarsi al professionista tramite una mancolista? Certo la mancolista sarà più "costosa" della "pescata" in asta, ma un domani il materiale che si ha in casa avrà un valore e un peso completamente differente, senza contare che i pezzi veramente difficili da reperirsi non entreranno mai in queste collezioni se non forniti dai pochissimi addetti ai lavori che sono in grado di procurarli alla loro più esigente clientela.
Il mio consiglio è pertanto quello di affidarsi a chi si considera persona di fiducia, affidabile e competente nel settore che collezionate, sia per quanto riguarda una supervisione della propria collezione, sia per quanto riguarda l'acquisto di esemplari di particolare importanza e che necessitano di una grande attenzione. E se avete acquistato bene la maggior parte dei vostri francobolli, per quelli veramente "difficili" abbiate il coraggio e la lungimiranza di spendere qualcosa in più; investite il molto che avete risparmiato acquistando i francobolli "comuni" o di "seconda scelta" in questi pezzi che tanto non troverete mai, concedetevi questo privilegio, nella media poi la vostra collezione avrà comunque avuto un costo moderato, però sarà valorizzata al massimo da quei pezzi di pregio che avrete acquisito per perfezionarla, e questo ritorno al momento giusto ve lo ritroverete tutto, fino all'ultimo centesimo.
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