SI COMPRA IL FRANCOBOLLO O IL CERTIFICATO?

 
E' una domanda che sembra paradossale, ma è molto attuale in molte delle transazioni online di oggi. Tanti collezionisti (non solo neofiti!) hanno l'abitudine di acquistare online senza aver visionato il materiale e senza aver chiesto a qualche esperto di fiducia un esame diretto dell'oggetto; risultato: spesso si acquistano i certificati e non i francobolli che essi descrivono, e se non si conosce bene il significato e il valore di quei certificati si rischia di prendere dei grossi granchi.
Il collezionista si divide infatti in diverse tipologie, possiamo riassumerne qualcuna:
  • Collezionisti che amano i francobolli per la loro storia, per quello che rappresentano, sono appassionati del settore anche se non particolarmente competenti ma spaziano in diversi settori e tipologie.
  • Collezionisti che si concentrano su un settore specifico, si specializzano molto su quello e lo conoscono a menadito, ma spaziano pochissimo e spesso, fuori dal loro settore precipuo, conoscono pochissimo o nulla del tutto.
  • Collezionisti che leggono molto (soprattutto i blog), cercano di studiare e acquistire competenze online, ma non hanno una vera esperienza diretta sui francobolli, comprano quando possono ma senza un particolare indirizzo, cercano di fare pesche e pensano di conoscere la materia, ma spesso si sbagliano di grosso (e non lo ammetteranno mai).
Le tipologie non si esauriscono con questi pochi gruppi ma era mia intenzione solo fare un esempio; in genere la seconda tipologia non subisce il fascino del certificato e tende a guardare il francobollo prima di tutto, ma essendo molto settoriale nei propri interessi influenza poco il mercato filatelico in quanto comprerà solo cose particolari, che per lui hanno un significato importante ma spesso molto personale, e commecialmente quindi risultano ininfluenti.
Le atre tre ripologie che ho elencato possono invece essere vittima della "malattia da certificato" ovvero non concentrarsi sul francobollo che acquistano perchè si "fidano" ciecamente del pezzo di carta che lo accompagnano.
Va da sè che per certi francobolli importanti, il certificato è ovviamente essenziale, aiuta il collezionista nel comprendere il francobollo, garantisce il pezzo per la sua autenticità e (in teoria) anche per la catalogazione; ma nessun certificato, per quanto appartenga ad un perito filatelico accreditato e valido, potrà mai sostituire la visione diretta del pezzo, nè la storia che è alle spalle di un grande pezzo.
Pochi al mondo possono vantare la conoscenza della storia dei francobolli da collezione dell'Area Italiana, e molti oggi non possono conoscerla perchè non hanno vissuto gli eventi che hanno portato quell'oggetto, oggi, ad essere raro, di difficile reperimento o molto collezionato.
Nel mercato filatelico quindi bisogna sapersi muovere, e non lo si può fare autonomamente, ma serve appoggiarsi ad una figura professionale, per evitare di prendere grosse fregature, spendere bene i propri soldini e portare a casa anche un risultato economico che sia valido nel futuro.
Non si comprano i certificati ma i francobolli; e se non si ha la competenza per comprenderne la bontà, qualità e tipologia, bisogna avere l'umiltà di affidarsi a chi può farlo.
Affrontereste una causa penale senza avere al fianco un valido avvocato? Forse sì, se foste voi stessi avvocati!
Preparereste un bilancio consuntivo della vostra ditta senza appoggiarvi ad un valido commercialista? Forse sì, se foste voi stessi laureati in economia e commercio e con esperienze vaste nel settore della stesura dei bilanci.
Fare il filatelico non è differente, anche nel settore della filatelia vi sono i professionisti e a loro dovete affidarvi; e come per gli avvocati o per i commercialisti, scegliere quello giusto per voi e che vi ispiri il massimo della fiducia, sapendovi dimostrare nei fatti che quella fiducia è ben riposta.
Nessuno prenderebbe un avvocato di second'ordine che si ubriaca la sera e al mattino arriva in ritardo in tribunale, nè un commercialista che alla prima occasione scappa con i soldi della cassa; così non si può prendere un professionista filatelico che non sia più che fidato e non abbia le giuste referenze e il giusto credito.
Ma il concetto rimane lo stesso del titolo del post:
non si comprano i certificati ma i francobolli; e per poterlo fare riducendo i rischi al minimo possibile bisogna poter aver contezza di quei francobolli che ci interessano, direttamente se siamo veramente forti nel settore (non se solo pensiamo di esserlo) o tramite le persone giuste se non siamo sufficientemente preparati o magari ci troviamo impossibilitati a verificare di persona gli oggetti del nostro desiderio.
 
NB
Nell'immagine il foglio del Verde Oliva di Modena, emissione con punto dopo la cifra, UNICO NOTO, certificato H. Avi, ex collezione Craveri. Esistevano pochi altri fogli di questo francobollo provenienti dall'archivio di Emilio Diena, ma SENZA GOMMA, alcuni sono stati tagliati per vendere blocchi e quartine; la cosa è nota alla memoria storica degli esperti e per questo il c. 5 oliva è infatti l'unico esempio negli Antichi Stati Italiani nel quale il francobollo nuovo senza gomma vale - secondo il catalogo Sassone - solo il 5% del nuovo con gomma.
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